L’Avvocato d’impresa e suoi … “confini”
L’Avvocato d’impresa e suoi … “confini”

In un mio articolo di qualche anno fa avevo definito l’Avvocato d’impresa come colui che ha il compito d’illustrare all’imprenditore tutti gli aspetti legali sottesi ad una determinata decisione o affare da intraprendere affinché questi possa assumere scelte ponderate.

Ma quanto l’Avvocato d’impresa può insistere con l’imprenditore perché questi segua i suoi suggerimenti e prenda le decisioni conformi ad essi? Non è una domanda banale, tutt’altro. Personalmente, in tutti gli anni di attività, mi sono sempre attenuto ad una regola che ritengo fondamentale: le scelte decisionali devono essere dell’imprenditore! Solo l’imprenditore, infatti, ha la visione d’insieme della gestione dell’impresa, conosce le sue criticità e gli obbiettivi che vuole raggiungere accettando, se del caso, anche dei rischi (ragionevoli) perché senza di questi ben difficilmente un’azienda può avere successo. Orbene, una volta che l’Avvocato d’impresa ha fornito tutte le informazioni legali del caso e si è sincerato che esse sono state ben comprese dall’imprenditore, si deve fermare e lasciare che questi decida. Questo è il limite, il confine che l’Avvocato d’impresa non deve valicare e una volta che l’imprenditore avrà fatto le sue scelte e preso le decisioni (lecite) conseguenti, l’Avvocato d’impresa deve farle proprie e assecondarle predisponendo tutti gli atti e suggerendo le iniziative necessarie per limitare i rischi e far sì che esse abbiano un esito il più favorevole possibile.

Avv.Rodolfo Faccini

Contatti: legalstudiofaccinivr@gmail.com - www.studiolegalefaccini.it